• Il Re dei Re trionfa agi International Spirits Award 2019

    Una storia di famiglia. Una storia di spezie e di liquori. Una storia di passione. Una storia che merita senza alcun dubbio di essere raccontata. Il liquorificio livornese “Il Re dei Re” è essenzialmente questo: tradizione, pregevolezza, territorio e unicità.

    Nato nel 2012, l’opificio fondato da Fabio Elettrico si contraddistingue infatti per la particolarità, l’alta qualità e la cura per il packaging della sua ampia gamma di prodotti: Gin allo Zafferano, Sambuca allo Zafferano, Bitter Amaranto, Vermouth Chinato Riserva e uno speciale Liquore alla Liquirizia, solo per citare i più importanti e riconosciuti. Prodotti di alto livello e molto diversi tra loro, ma tutti col medesimo denominatore comune: una maniacale ricerca delle materie prime. Dai limoni e le arance, passando per il bergamotto, la liquirizia e i cedri, fino allo zafferano e le erbe officinali, Elettrico d’altronde è uno che ci mette sempre la faccia scegliendo minuziosamente ogni ingrediente per regalare ai suoi clienti un’esperienza olfattiva e gustativa ogni volta irripetibile. Proprio come BarmanItalia.it ha potuto constatare lo scorso 30 luglio, a margine di un’interessante e divertente masterclass dedicata ad addetti ai lavori provenienti da tutta la Toscana.

    A farla da padrone, dopo un viaggio tra le generazioni e i segreti della famiglia Elettrico guidato dallo stesso “Special One” dell’azienda, sono stati i cocktail di Francesco Guetta, giovane e abile barman del celebre “Caffè Concerto Paszkowski” di Firenze nonché brand ambassador del marchio livornese, che ha saputo esaltare in miscelazione i prodotti de “Il Re dei Re” con drink eleganti e coinvolgenti. Su tutti, il suo “Balance in the hive”, un vero e proprio inno allo zafferano realizzato con succo di limone, miele allo zafferano, Gin allo Zafferano e basilico. Senza dimenticare poi un grande classico quale l’“Aperitivo dei Re”, preparato con Bitter Amaranto, Vermouth, Gin allo Zafferano e Amaro Reale. Cocktail che la dicono lunga sulla duttilità e la ricercatezza dei liquori di Elettrico, convincenti tanto in purezza quanto in mixology.

    Provare per credere. E se la masterclass del 30 luglio è ormai solo un piacevole ricordo, l’occasione per degustare gli speciali distillati de “Il Re dei Re” si ripresenterà molto, molto presto. Nello specifico, venerdì 9 agosto al “Monkey Cocktail Bar” di Livorno, dove insieme a Guetta ed Elettrico, a fare gli onori di casa ci penserà ovviamente il proprietario del locale, Riccardo Sfragaro, altro barman dall’appurato talento. Per una serata da non perdere, che avrà come protagonista principale il Bitter Amaranto, fresco di medaglia d’oro agli International Spirits Awards. Il miglior bitter al mondo nel 2019 torna a casa, “Il Re dei Re” si presenta ai suoi vicini.

    di Giacomo Iacobellis
    barmanitalia.it

  • Liquori, è livornese il miglior amaro al mondo

    Fabio Elettrico, titolare del liquorificio labronico “Il Re dei Re”, ha conquistato una giuria mondiale con il suo Bitter Amaranto, vincendo la medaglia d’oro all’International spirits award.
    l miglior bitter del mondo 2019 è livornese. Ad aggiudicarsi la medaglia d’oro all’ultima edizione dell’International spirits award, competizione annuale di vini e liquori, è stato infatti un livornese, Fabio Elettrico, classe 1973 e titolare del liquorificio labronico Il Re dei Re, che con il suo Bitter Amaranto, ha sbaragliato i concorrenti di tutto il mondo.
    Elettrico, fondatore e titolare del liquorificio a conduzione familiare, raggiunto telefonicamente da Quilivorno.it, ha raccontato la storia della nascita di questo amaro e la passione per il suo lavoro.

    Ciao Fabio, da dove nasce l’idea di questo bitter?
    “Mi piace subito chiarire che ciò che viene definito bitter è in realtà un amaro. L’amaro che ho ideato insieme alla mia famiglia nasce da una ricetta di mia nonna, una delle poche liquoriste calabresi, e la sua caratteristica principale è quella di essere assolutamente privo di coloranti e aromatizzanti”.

    Cosa puoi raccontarci di questa “ricetta ereditaria”?
    “L’amaro viene creato sostanzialmente tramite infusioni ed estrazioni di piante, fiori e radici e viene realizzato in circa due mesi di lavorazione. Non posso dire più di questo, naturalmente la ricetta è segreta”.

    L’aggettivo “amaranto” ha a che fare con la nostra città?
    “Certamente, anche se sono di origini calabresi vivo a Livorno da molti anni e sono molto affezionato a questa città, la mia città. Quando ho creato questo amaro ho subito pensato che fosse necessario attribuirgli un nome che avrebbe richiamato la città di Livorno in tutto il mondo. Inoltre, l’amaro è di colore amaranto, per cui, quale migliore scelta”.

    Parliamo della tua vittoria, te lo saresti mai aspettato?
    “Assolutamente no. L’International spirits award è una competizione dove ad essere in gara sono più di mille prodotti valutati da ben sessantadue giudici. Ho già vinto altri premi per altre produzioni in passato, ma questo non me lo sarei proprio aspettato”.

    È stato emozionante?
    “Moltissimo. Sono una persona che per sua natura si emoziona molto e quando ho ottenuto la medaglia d’oro ho avuto bisogno di molto tempo per realizzarlo. Inoltre, l’emozione è stata doppia, in quanto il giorno dopo a quella vincita, mi è stato comunicato che il mio amaro era stato decretato il miglior amaro del mondo per l’anno 2019”.

    Bitter Amaranto di Elettrico è ad ora in viaggio verso la Cina per partecipare ai campionati del mondo che si svolgeranno a settembre e, ci auguriamo, possa portare a casa un’altra vittoria.

    Giulia Bellaveglia
    quilivorno.it

  • Paracadutista vince la gara dei produttori con il Bitter Amaranto

    LIVORNO- Fabio Elettrico paracadutista della Folgore, ha ripreso le tradizioni di sua nonna Assunta per creare il miglior bitter del 2019. Nella recente edizione dell’International Spirits Award 2019 ha trionfato, infatti, la nuova creazione della casa, “Bitter Amaranto” (clicca), fiore all’occhiello del liquorificio con sede a Livorno, il “Re dei Re”. Una medaglia d’oro che non premia solo qualità e genuinità, ma la passione di famiglia, che Fabio Elettrico supporta nel tempo libero.

    www.congedatifolgore.com

  • Bitter Amaranto trionfa all’International Spirits Award 2019

    Il miglior bitter al mondo parla toscano. Nella recente edizione dell’International Spirits Award 2019 ha trionfato “Bitter Amaranto”, fiore all’occhiello dell’ormai celebre liquorificio con sede a Livorno, il “Re dei Re”. Una medaglia d’oro meritata e non certo casuale, che dietro a sé ha una lunga storia fatta di passione, qualità e genuinità, con un fondamento di base: la famiglia. Beverfood.com se l’è fatta raccontare in esclusiva proprio dal mastro-distillatore, fondatore e proprietario dell’opificio, Fabio Elettrico, che dopo una carriera da paracadutista nell’esercito ha ripreso le tradizioni di sua nonna Assunta per creare il miglior bitter del 2019. E non solo quello, visto che i suoi numerosi e svariati prodotti vengono esportati quotidianamente dalla Germania all’Inghilterra fino al Nord Europa, facendo anno dopo anno scorte di titoli.

    Elettrico, partiamo inevitabilmente dalla grande vittoria dell’ISW 2019. Che emozione è stata?
    “Un’emozione unica. Quando riesci a raggiungere un obiettivo come questo non puoi che esserne felice e soddisfatto. Un premio così importante ripaga i sacrifici che fai ogni giorno per realizzare ogni tuo prodotto. Non ho più 20 anni, ora ne ho 46, ma riesco ancora oggi a emozionarmi in modo genuino. Questo riconoscimento mi ha fatto piangere di gioia, come un bambino, lo dico con massima sincerità. Sapere che una mia creazione è arrivata sul tetto del mondo significa infatti che la strada intrapresa è quella giusta e che il lavoro fatto finora è stato ottimo. Avanti così!”.

    Quando e come nasce il suo tanto acclamato “Bitter Amaranto”?
    “La storia del Bitter Amaranto risale a tanto, tanto tempo fa. Per realizzarlo, infatti, non ho fatto altro che riprendere la ricetta dell’amaro di mia nonna Assunta, tramandata prima a mia madre Angela e poi a me, per poi reinterpretarla in chiave moderna. Si tratta di un bitter veramente atipico, senza coloranti e aromatizzanti, preparato con un’accurata selezione di alcol e zucchero che vanno a inserirsi proprio in questa ricetta segreta che la mia famiglia ha custodito gelosamente nel corso degli anni. Al suo interno troviamo la genziana, il rabarbaro, la china calisaya, l’iris, i chiodi di garofano, lo zafferano: insomma, una miscela quasi esplosiva di botaniche, radici, fiori e spezie che rende ‘Bitter Amaranto’ un prodotto senza alcun dubbio sui generis”.

    Con un legame fortissimo col territorio, a partire dal suo inequivocabile nome.
    “L’azienda si trova a Livorno e io sono molto legato a questo colore. Mi sembrava doveroso omaggiare la città che mi ospita da oltre 27 anni, ecco perché molto semplicemente e direttamente ‘Bitter Amaranto’”.

    Ma anche dal colore.
    “La colorazione è naturale. Non abbiamo infatti il classico bitter di colore rosso, ma un amaro che richiama le sfumature di ogni sua singola materia prima. Dalla genziana allo zafferano, tutti i prodotti che uso vengono infatti estratti e infusi singolarmente senza l’aggiunta di coloranti”.

    Dopo una temeraria vita da paracadutista nell’esercito, è già riuscito a volare alto anche nel settore dei liquori. Ci svela il segreto dei suoi prodotti?
    “Come dico sempre, io ci metto la faccia. Ogni mio prodotto, quando viene aperto, deve essere espressione di passione, di amore, di racconto e di storia. Il segreto è riuscire a creare sempre qualcosa di unico, ma anche di personale. Possiamo dire che in ogni mia creazione c’è un pezzo di me: oltre ad altissima qualità, chi lo beve percepisce così tutto ciò che si trova alle sue spalle. Il ‘Re dei Re’ trasmette un messaggio di lealtà e di correttezza, un racconto di ricercatezza e genuinità costante. Questo è il mio segreto”.

    Un racconto che esalta, non solo grazie a “Bitter Amaranto”, il fondamento della società: la famiglia.
    “Esattamente. La passione per il mondo dei liquori fa parte della mia famiglia ormai da generazioni. Nasce da mia nonna, è stata tramandata a mia madre e comprende anche la mia compagna Leonella. Sin da piccolo, nella mia Calabria, non potevo che innamorarmi anche io delle infusioni… Pensate che mi chiamavano il piccolo chimico proprio perché passavo ore e ore a immergere nell’alcol foglie di menta o pistilli di zafferano restando a bocca aperta dinanzi a quelle meravigliose trasformazioni che ne venivano fuori: nuovi odori, nuovi colori, nuove sensazioni. Sono stati decisamente quei ricordi a ispirare il progetto del ‘Re dei Re’: una passione innata e smisurata che, unita ovviamente a un lungo percorso di formazione sulla distillazione, oggigiorno mi permette di vivere il mio sogno facendo il lavoro che ho sempre desiderato”.

    Giacomo Iacobellis
    beverfood.com

  • Alla scoperta del liquorificio “Il Re dei Re”

    Il miglior bitter al mondo viene fatto a Livorno. Lo ha sancito l’International Spirits Award ISW 2019 premiando il “Bitter Amaranto” del liquorificio Il Re dei Re di Fabio Elettrico.

    La Toscana da Bere si afferma sempre di più, non solo in Italia ma anche all’estero. È notizia di queste ore che il miglior bitter al mondo proviene proprio dalla regione del Conte Negroni. Il Bitter Amaranto, prodotto dal liquorificio Re dei Re si è infatti guadagnato la medaglia d’oro nella propria categoria agli International Spirits Award ISW 2019, oltre al massimo riconoscimento come miglior bitter al mondo 2019.

    Come si può intuire dal nome del miglior bitter al mondo, il liquorificio Re dei Re ha sede a Livorno ed è nato dal sogno di Fabio Elettrico, che dopo una carriera come paracadutista nell’esercito ha deciso di riprendere in mano le tradizione antiche della sua famiglia e aprire un opificio dove produrre liquori, amari, vermouth oltre a distillati (sambuca e gin) allo zafferano. Una piccola-grande vittoria in un mondo (come quello dei bitter) dove il concetto di artigianalità fatica ad affermarsi rispetto ad altri settori degli spirits.

    Un percorso che parte da lontano (il grosso del proprio fatturato infatti il Re dei Re lo fa oggi all’estero, tra Germania, Inghilterra e Nord Europa, oltre ad i numerosi premi vinti precedentemente in concorsi internazionali) e che piano piano torna anche nella sua regione, dove finalmente i prodotti di Fabio Elettrico cominciano ad essere conosciuti ed apprezzati. Un viaggio intorno al mondo, all’insegna della qualità che torna a casa insieme ad un bel bottino di premi, e soprattutto con un’oro che lo colloca nell’olimpo dei Bitter, tenendo alto il nome della sua città.

    Federico Bellanca
    ilforchettiere.it

  • Così tutto ebbe inizio…

    Era una notte calda in Medio Oriente, il vento attraversava il deserto e portava con se il profumo delle spezie dal Suk sottostante. A volte gli odori sanno fare più rumore della musica, e i due uomini seduti a cenare in terrazza dovettero interrompere la conversazione tanto erano rapiti da quel profumo. Quando il silenzio fu di nuovo rotto, il primo a parlare fu il mercante arabo “sono anni che mi occupo di esportare le spezie in occidente, il mio naso le riconosce. Sento ogni profumo in questo vento, tranne quello del Re”. Incuriosito l’altro uomo lo guardò, pensando di aver capito male l’ultima frase “il Re?” ripete perplesso. Il mercante Arabo lo guardò negli occhi e disse “lo Zafferano Fabio! Se le spezie sono il prodotto dei Re, lo Zafferano è decisamente il Re dei Re” disse convinto. Quelle parole colpirono profondamente il militare italiano, che quella notte, guardando le stelle brillare sopra la sabbia ripenso a tutta la strada fatta per arrivare fino lì: l’infanzia in Calabria, dove sua nonna Assunta e sua mamma Angela coltivavano in modestissime quantità lo Zafferano in piccoli vasi di terracotta e quel suo il libro di ricette tramandato a sua madre e poi a lui con tutti gli ingredienti per trasformare il fuoco infernale dell’alcool in nettare paradisiaco, facendo liquori per tutta la famiglia. Un binomio che lo aveva accompagnato tutta la vita, anche ora che era Un Paracadutista della “FOLGORE” e gli sembrava di toccare il paradiso ogni volta che doveva saltare con il paracadute e l’inferno ogni volta che visitava un paese in guerra. Penso alla sua famiglia lo aspettava a Livorno, la sua nuova città, penso al futuro. Quella notte Fabio Elettrico prese la decisione che avrebbe cambiato la sua vita. Tornato in Italia decise che avrebbe onorato la sua famiglia e le sue tradizioni, creando i primi liquori e distillati allo zafferano Italiani, fatti con qualità passione ed amore. Sono passati anni da quella notte nel deserto, e oggi il Gin allo Zafferano di Fabio brilla dorato nelle bottiglie come il sole che quella mattina illuminò le dune. Un colore naturale, dato solo dalla scelta della miglior materia prima e da una distillazione attenta e sinonimo di qualità. Accanto al Gin oggi ci sono moltissimi altri liquori e distillati, come il Vermouth Chinato Riserva 2PR, studiato secondo antiche ricette per essere bevuto sia liscio che in miscelazione. Un percorso ricco di successi per il liquorificio livornese, come i premi ricevuti nei più grandi concorsi internazionali (liquore alla liquirizia medaglia d’oro in Messico, il Vecchio Amaro Reale medaglia d’oro in Cile, liquore al melograno medaglia d’argento in Cile, il Vermouth Chinato Riserva e grappa stravecchia premiati nel 2018 al Campionato del mondo in Bulgaria), ma la passione è sempre la stessa.
    La stessa ispirazione del primo giorno, quando a poche ore dall’apertura la famiglia chiese a Fabio “hai pensato a come chiamerai la nostra azienda?” e lui convinto rispose “Certo! La chiamerò come lo Zafferano.La chiamerò “Il Re dei Re!”
    Vivi sempre la tua vita con il giusto “Spirito”
    Fabio Elettrico

  • Il Liquore alla Liquirizia sul primo gradino al Concorso Mondiale Spirit Selection

    Riconoscimenti a livello mondiale anche per prodottti italiani.

    Si è svolto in Messico il Concorso Mondiale Spirit Selection riservato ai produttori di liquori, dove hanno partecipato anche molti produttori italiani che hanno riscosso un grande successo e apprezzamenti da parte dei diversi degustatori e giurati. Tra questi prodotti in gara ha vinto la medaglia d’oro il Liquore alla Liquirizia di Fabio Elettrico di Livorno dell’azienda Il Re dei Re, sottoufficiale dei paracadutisti della Folgore.

    Da un’antica ricetta della nonna e con la pregiata radice calabrese, Elettrico ha potuto soprendere tutti con un prodotto destinato a far parlare di sè.

    Potete leggere l’articolo dal Sole 24 Ore che parla di questa importante vittoria.

  • Nuove medaglie in Bulgaria per il “Re dei Re”

    Ancora riconoscimenti a livello mondiale per il liquorificio “Il Re dei Re” di Livorno che, per il terzo anno consecutivo, al Campionato mondiale per i prodotti alcolici, svolto in Bulgaria, si aggiundica ancora il podio. Questa volta secondo gradino per due prodotti: il Vermouth Chinato Riserva 2PR ed il Grappa Stravecchia.

    Oramai Fabio Elettrico ed i suoi prodotti si confermano in una fascia alta di mercato in termini di qualità, sempre più apprezzati e riconosciuti ovunque.

    Potete leggere l’articolo dal Il Tirreno web che parla di questo importante riconoscimento.

  • Negroni allo zafferano

    Oltre al suo aspetto “prezioso”, lo zafferano è una spezia molto apprezzata in cucina grazie alla delicatezza del suo gusto, e ai sapori complessi che lo rendono unico, tra miele, fieno e metallo.

    Infuso in Gin Il Re dei Re (un giovane marchio italiano ancora sconosciuto), lo zafferano profuma la bottiglia e la colora di un magnifico colore dorato. Associato a Vermouth dello stesso marchio, l’accordo è ideale per un Negroni di grande saggezza. Lo zafferano viene dosato quel tanto che basta per farci capire che questo Negroni ha qualcosa in più, quel qualcosa che basta a rivisitare in un modo molto interessante un cocktail….

    Articolo completo in lingua originale francese

  • L’Amaro Reale

    Ho pensato molto a questa rubrica, senza avere mai il coraggio di chiedere a Fabio se voleva salire a bordo per farci compagnia in questo viaggio nel mondo e nell’arte.  Coraggio, la parola d’ordine che unisce le nostre strade a quelle intraprese da Fabio. Coraggio di perseguire un sogno. Coraggio nel credere sempre in se stessi e nei prodotti che creiamo. Coraggio nel cadere e nel rialzarsi. Coraggio di prendere il telefono e fare la domanda fatidica “Fabio, ti va?”  ed arrivare qua dopo un SI di cuore.

    L’Amaro Reale

    L’etichetta appare quasi comune, ma se entrate nel dettaglio noterete che il nome, connubio tra il mio marchio “Il re dei re” (nato in una serata in medio oriente) e la fortezza, che non a caso si vede ritratta in secondo piano.
    Da qui “Amaro Reale”. “Vecchio” perché in esso vi sono i segreti antichi di un monaco, che come atto di fede mi regalò alcune ricette (tra cui l’amaro) che con il tempo ho rivisitato. Non a caso il soprannome di “Mastro liquorista”, che in effetti è nato per scherzo ma mi calza a pennello.  Tutte queste righe per spiegarvi la nascita, ma adesso passiamo alle cose interessanti, al gusto. Un gusto gradevole al palato, intenso e pungente inizialmente, ma con un retrogusto dolce e delicato molto amato sia dal pubblico femminile che maschile. All’interno vi sono 12 erbe aromatiche che danno all’amaro il sapore pungente ed intenso come il rabarbaro, lo zenzero, l’alloro e lui lo zafferano, tutte sapientemente selezionate nei loro luoghi d’origine.

    Ogni erba ed ogni spezia, viene estratta per infusione singolarmente. Al termine della lavorazione, il prodotto subisce un’ulteriore infusione atta a conferire al prodotto una leggera nota piccante (fa il suo ingresso lo zenzero). Al termine l’amaro effettua un primo passaggio nel legno e successivamente viene lasciato riposare in tini di acciaio pronto per essere imbottigliato e servito ai palati più raffinati. Il “Vecchio Amaro Reale”, ha partecipato, nel 2017, ai campionati mondiali (Spirit Selection) che si sono svolti nella città di Pisco in Cile […]

    [Tratto da Aria fresca Web Magazine – Mensile di Agosto/ Settembre – a cura di Fabio Elettrico ed  Elisa Ceneri]