Quando intraprendi una strada nuova, senza precedenti spianate o rimozione di ostacoli, è difficile trovare qualcuno che ti accompagni nel viaggio facendoti sentire a tuo agio. Insorge di nuovo il dover dar del Lei ed il dover interfacciarsi con terze persone che, raramente, sono gentili e disponibili. Questa volta però ho avuto il piacere di intervistare una persona conosciuta in un giorno qualunque in una piazza, durante un evento benefico. Una persona che fa subito scattare quel qualcosa di positivo, una di quelle a cui puoi scrivere, rompere e fare domande a volte un po’ più compromettenti ad ogni ora del giorno e della notte e ti risponderà, qualche volta in ritardo ma con verità ed umiltà. Un uomo, che nel silenzio dei suoi viaggi ha creato un prodotto eccezionale che da all’Italia prestigio ed onore, con tanto di medaglie d’oro. Una delle poche persone che ringrazio davvero per essersi raccontato senza filtri e senza mezze misure, dandomi fiducia al 100%. Mi hai resa fiera di conoscerti, davvero.
Fabio Elettrico, “Il Re dei Re”. Chi preferisci essere? Sempre me stesso, nel bene e nel male.
Cosa sognava di diventare Fabio da bambino? Sognavo di diventare grande. A volte vi sono alcuni contesti, dove nasciamo, che non ci permettono di essere bambini.
A chi devi dire grazie per la tua perseveranza? Ai miei cari ed a tutti coloro che hanno creduto in me sempre.
Quanti sacrifici hai dovuto fare per diventare un’eccellenza nel panorama gastronomico italiano? Nel mondo in cui viviamo, è sempre più difficile riuscire ad affermarsi, soprattutto per chi come me, decide di intraprendere un percorso mai in pianura o addirittura in discesa, ma sempre in salita. Il sacrificio è elevatissimo in questi casi, ma puoi permetterti una cosa bellissima, che pochi conoscono, guardarti indietro e poter affermare che in fondo n’è valsa la pena.
Come ti senti adesso che hai raggiunto questo traguardo? Soddisfatto è l’aggettivo che meglio descrive la mia vita adesso. Soddisfatto ed orgoglioso di vedere le persone che mi circondano e che hanno sempre creduto in me guardarmi e guardare il mio percorso con gli stessi occhi con cui lo guardo io, con soddisfazione pura e semplice.
Come è nato il nome del tuo marchio? Nasce in una serata in Medio Oriente durante la quale, pensando a che nome avrei potuto dare alla mia azienda, guardavo un libro di spezie con accanto un vasetto del mio Zafferano. Ad un certo punto dissi: “Tu Zafferano sei il Re assoluto tra queste spezie” ed eccolo lì il nome che mi accompagna ancora oggi. Quello di cui vado fiero “Il Re dei Re”. Per alcuni presuntuoso ed impegnativo, ma del resto, sei si decide di creare un nuovo progetto, credo sia di fondamentale importanza partire da un nome importante. Innovativo. Regale.
[Tratto da Aria fresca Web Magazine – Mensile di Marzo – a cura di Elisa Ceneri]